mercoledì 29 agosto 2018

Il leone e il topo
(Esopo e le sue favole)
Mentre un leone dormiva in un bosco, topi di campagna facevano baldoria. Uno di loro, senza accorgersene, nel correre si buttò su quel corpo sdraiato. Povero disgraziato! Il leone con un rapido balzo lo afferrò, deciso a sbranarlo. Il topo supplicò clemenza: in cambio della libertà, gli sarebbe stato riconoscente per tutta la vita. Il re della foresta scoppiò a ridere e lo lasciò andare.
Passarono pochi giorni ed egli ebbe salva la vita proprio per la riconoscenza del piccolo topo. Cadde, infatti, nella trappola dei cacciatori e fu legato al tronco di un albero. Il topo udì i suoi ruggiti di lamento, accorse in suo aiuto e, da esperto, si mise a rodere la corda. Dopo averlo restituito alla libertà, gli disse:
- Tempo fa hai riso di me perché credevi di non poter ricevere la ricompensa del bene che mi hai fatto. Ora sai che anche noi, piccoli e deboli topi, possiamo essere utili ai grandi.
da Esopo

domenica 12 agosto 2018

baciami
“Se tu smettessi di baciarmi
Credo che morirei soffocata
Hai quindici anni ne ho quindici anch’io
In due ne abbiamo trenta
A trent’anni non si è più ragazzi
Abbiamo l’età per lavorare
Avremo pure diritto di baciarci
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora
Baciami!”
di Jacques Prévert, Baciami
La pubblico perché è semplice, diretta al cuore e dona leggerezza. insomma è la sintesi di ciò che secondo me la poesia dovrebbe donare.
1) 919, di Emily Dickinson
Se io potrò impedire a un Cuore di spezzarsi
Non avrò vissuto invano
Se potrò alleviare il Dolore di una Vita
O lenire una Pena
O aiutare un Pettirosso caduto
A rientrare nel suo nido
Non avrò vissuto invano.
Una poesia molto bella che fa riscoprire che sono i piccoli gesti a migliorare la vita di un altro essente e che aiutando gli altri non facciamo che arricchirci
buongiorno a tutti

Dialogo tra una bimba e un passante
Se vi piace questa poesia ringraziate Nonna Giuse (9 ottobre 2007) e Monica (27 ottobre 2007).
“Che fai bambina mia su quella porta
guardando da lontan per quella via?”
Ah, sapessi, quando la fu morta
se la portaron via di là la mamma mia
e mi hanno detto che di là deve tornare
e son quì da tanti anni ad aspettare!
“Cara bambina mia ma tu non sai
che i morti al mondo non ritornan mai?”
Tornano nel vaso i fiorellini miei,
tornan le stelle, tornerà anche lei!

questa è una poesia che voglio pubblicare per dare il messaggio che l'amore supera anche la morte.

Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco.

Charles Bukowski
il poeta ripensa a una persona importate della sua vita. Avrebbe molte domande da porte e nel suo cuore vorrebbe farlo a un grande desiderio di avere sue notizie vorrebbe sentirla sapere come sta le manca e "glielo deve" infatti questa persona per lui è talmente importate da riempire le giornate pur non essendoci più " non lo sai ma ti vivo ogni giorno,/che scrivo di te." ma non ha la forza di cercarla non ha la forza di mettere da parte ciò che gli impedisce di cercarla. Così, rimane in un apparente immobilismo "non ti cerco" ma la pensa e il pensiero potrebbe sempre raggiungerla perché niente e nessuno può fermarlo "E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse"