Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco.
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco.
Charles
Bukowski
il poeta ripensa a una persona importate della sua vita. Avrebbe molte domande da porte e nel suo cuore vorrebbe farlo a un grande desiderio di avere sue notizie vorrebbe sentirla sapere come sta le manca e "glielo deve" infatti questa persona per lui è talmente importate da riempire le giornate pur non essendoci più " non lo sai ma ti vivo ogni giorno,/che scrivo di te." ma non ha la forza di cercarla non ha la forza di mettere da parte ciò che gli impedisce di cercarla. Così, rimane in un apparente immobilismo "non ti cerco" ma la pensa e il pensiero potrebbe sempre raggiungerla perché niente e nessuno può fermarlo "E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse"
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