domenica 8 luglio 2018


11 è sempre mia 

Elefanzucca

L’artigiano Lorenzo decise che, per halloween, doveva fare un giocattolo originale: non il solito fantasma, la strega o lo scheletro. Così, lavorò per qualche giorno. Voleva creare un giocattolo unico: dopo tre giorni, ne uscì fuori una zucca che somigliava a un elefante o anche un elefante che somigliava ad una zucca.

Lorenzo lo chiamò: Elefanzucca, un nome poco originale, ma carino. Elefanzucca era di un bell’arancione simile a un’arancia, con orecchie verdi lucide, occhi triangolari come le zucche e una lunga proboscide. Lo espose in vetrina assieme ad altri giocattoli. Ma, mentre gli altri giocattoli facevano paura e i bambini li guardavano, Elefanzucca era troppo carino e tenero e i bambini lo ignoravano tutti ed Elefanzucca ne soffriva.

Un giorno, passò vicino alla vetrina la piccola Benedetta che osservò anche lei la vetrina del negozio, attirata dai colori. Fu così che vide Elafanzucca e si mise a ridere. Era felice di vederlo: le sembrava proprio simpatico e sorrise guardandolo.

Elefanzucca se ne accorse e ricambiò il sorriso. Da quel giorno, Benedetta passava tutti i giorni a vedere Elefanzucca e gli sorrideva. Elefanzucca ricambiava. I due erano ormai amici.

Una mattina, però, un bambino entrò nel negozio e urtò Elefanzucca che cadde e si ruppe la proboscide.

Elefanzucca ora, senza proboscide, faceva paura. Tutti i bambini lo guardavano: era diventato il giocattolo più terrificante di tutti. Elefanzucca era felice di piacere a tutti i bambini.

Infine, come tutti i giorni, passò Benedetta che vide Elefanzucca senza proboscide: non sorrise ma pianse per la paura.

Elefanzucca soffrì perché la sua amica ora lo guardava in modo diverso. Aveva paura di lui. Così, si guardò allo specchio e si spaventò vedendo il suo riflesso. Decise, quindi, di porre rimedio.

Guardò tutti i giocattoli attorno a lui per vedere se qualcuno aveva un naso bello: lo scheletro e il fantasma non avevano nessun naso, la strega uno troppo lungo e con un porro, non andava bene.

Così, guardò indietro tra i giocattoli che non erano esposti in vetrina. Scorse il pagliaccio col suo naso rosso e quel naso gli piacque. Cercò per vedere se ce ne fossero altri e ne vide una cesta piena. Così, decise di prenderne uno e se lo mise.

Il giorno dopo, i bambini che passavano, ridevano nel vederlo. Era diventato proprio buffo con il naso rosso. Passò anche Benedetta e vide Elefanzucca con il naso da pagliaccio e scoppiò a ridere anche lei. Infine, prese la mano della mamma e le disse “Mamma puoi comprarmi, per favore, quell’elefante?”

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