11 è sempre mia
Elefanzucca
L’artigiano Lorenzo decise che, per halloween, doveva fare
un giocattolo originale: non il solito fantasma, la strega o lo scheletro. Così,
lavorò per qualche giorno. Voleva creare un giocattolo unico: dopo tre giorni,
ne uscì fuori una zucca che somigliava a un elefante o anche un elefante che
somigliava ad una zucca.
Lorenzo lo chiamò: Elefanzucca, un nome poco originale, ma
carino. Elefanzucca era di un bell’arancione simile a un’arancia, con orecchie
verdi lucide, occhi triangolari come le zucche e una lunga proboscide. Lo
espose in vetrina assieme ad altri giocattoli. Ma, mentre gli altri giocattoli
facevano paura e i bambini li guardavano, Elefanzucca era troppo carino e
tenero e i bambini lo ignoravano tutti ed Elefanzucca ne soffriva.
Un giorno, passò vicino alla vetrina la piccola Benedetta
che osservò anche lei la vetrina del negozio, attirata dai colori. Fu così che
vide Elafanzucca e si mise a ridere. Era felice di vederlo: le sembrava proprio
simpatico e sorrise guardandolo.
Elefanzucca se ne accorse e ricambiò il sorriso. Da quel
giorno, Benedetta passava tutti i giorni a vedere Elefanzucca e gli sorrideva. Elefanzucca
ricambiava. I due erano ormai amici.
Una mattina, però, un bambino entrò nel negozio e urtò
Elefanzucca che cadde e si ruppe la proboscide.
Elefanzucca ora, senza proboscide, faceva paura. Tutti i
bambini lo guardavano: era diventato il giocattolo più terrificante di tutti.
Elefanzucca era felice di piacere a tutti i bambini.
Infine, come tutti i giorni, passò Benedetta che vide
Elefanzucca senza proboscide: non sorrise ma pianse per la paura.
Elefanzucca soffrì perché la sua amica ora lo guardava in
modo diverso. Aveva paura di lui. Così, si guardò allo specchio e si spaventò
vedendo il suo riflesso. Decise, quindi, di porre rimedio.
Guardò tutti i giocattoli attorno a lui per vedere se
qualcuno aveva un naso bello: lo scheletro e il fantasma non avevano nessun
naso, la strega uno troppo lungo e con un porro, non andava bene.
Così, guardò indietro tra i giocattoli che non erano esposti
in vetrina. Scorse il pagliaccio col suo naso rosso e quel naso gli piacque. Cercò
per vedere se ce ne fossero altri e ne vide una cesta piena. Così, decise di
prenderne uno e se lo mise.
Il giorno dopo, i bambini che passavano, ridevano nel
vederlo. Era diventato proprio buffo con il naso rosso. Passò anche Benedetta e
vide Elefanzucca con il naso da pagliaccio e scoppiò a ridere anche lei. Infine,
prese la mano della mamma e le disse “Mamma puoi comprarmi, per favore,
quell’elefante?”
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