giovedì 19 febbraio 2015

ALLA VITA
(Nazim Hikmet)
Nella poesia Nazim Hikmet presenta la vita come "un compito" che ognuno deve portare a termine come  meglio può fare. Nella prima strofa, infatti, si rivolge al lettore dicendo: "non avrai altro da  fare che vivere". E' un invito a vivere la vita istante per istante senza pianificarla, senza vivere di continui rimpianti o progetti, senza aspettarsi "nulla dal di fuori o nell'aldilà" perché la vita può finire in qualsiasi momento.
Ogni strofa ha una parola che ne racchiude il significato più profondo. La parola d'ordine della prima strofa è dignità: dignità della vita. Per il poeta la vita non è dignitosa se uno la vive come vuole: la dignità è caratteristica della vita in se stessa perché la vita di ogni singolo uomo od essere vivente è di inestimabile valore. La parola che racchiude il senso della seconda strofa è coraggio. Il coraggio che ogni uomo deve avere per sacrificare se stesso in nome del valore Vita. Ogni uomo deve essere disposto al sacrificio(consapevole) della propria vita per quella degli altri perché crede fermamente nell'importanza della vita.
La parola che emerge dall'ultima strofa è umiltà. Il poeta parla del gesto di piantare l'ulivo  come gesto simbolico( di qualsiasi tipo) che ogni uomo deve compiere a beneficio dell'umanità intera e della Vita e non gesto egoistico. All'origine della Vita non c'è l'egoismo ma l'umiltà. L'egoismo uccide la Vita l'umiltà la fa germogliare: solo con l'umiltà la vita "peserà di più sulla bilancia" rispetto alla morte.  Infine la spiegazione del verso più importante della poesia: "la vita non è uno scherzo, prendila sul serio". Per Nazim Hikmet la vita non è uno "scherzo" non tanto perché è breve quanto, piuttosto, perché può interrompersi da un momento all'altro e deve essere "presa sul serio" perché è un valore universale.

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