La formica compositrice (la cicala e
la formica la mia versione)
C’era una volta, in un formicaio, una famiglia di formiche
composta da mamma, papà e tre figlie.
La giornata si svolgeva più o meno così:
facevano colazione tutti insieme con una mollichina di pane
e poi andavano a raccogliere le mollichine di pane che sarebbero servite durante
l’inverno per poi sistemarle nella loro casa. Un giorno, però, mentre raccoglieva
le mollichine, Ica, così si chiamava la formichina più piccola, captò con le
sue piccole antenne un suono, una melodia al pianoforte.
Tornata a casa, Ica iniziò a comporre la sua prima melodia
utilizzando dei gusci di noci come tamburi e le sue antenne come bacchette. Aveva
inventato pure le parole. La canzone che aveva composto era molto bella: molto
estiva.
Ora, doveva trovare qualcuno che la cantasse. Così, andò dal
passero che si trovava sull’albero lì accanto al formicaio e disse:
“signor passero, per favore, canterebbe la canzone che ho
composto?”
Ma il passero rispose seccato:
“sono un cantante lirico io, non ho il tempo. Devo
esercitarmi”
Così, per nulla scoraggiata, chiese al grillo. Ma lui
rispose:
“io sono un cantante pop e le mie canzoni le scrivo da solo”
Così, la formica, mogia, mogia, si avviò verso casa. Nessuno
avrebbe cantato la sua canzone. Ormai era rassegnata quando si sentì bussare
alle spalle. Si girò e vide la cicala.
“ehi, ho sentito che hai composto una canzone, io sono un
cantate rap, la vorrei vedere”
E fu così che la cicala e la formica cantarono insieme tutta
l’estate.