mercoledì 20 giugno 2018

una mia nuova storia


Cascata dalla torta

C’erano una volta due sposini di plastica messi su una torta nuziale. I due erano felici. Un giorno, la sposina cadde all’ultimo piano della torta, portata via da una folata di vento. La sposina, però, non si era rassegnata: voleva risalire per raggiungere nuovamente il suo sposo.

La scalata da fare era tanta: cinque piani di torta al cioccolato ricoperta di panna. A noi non sembrano niente, forse, ma per lei erano un’ardua scalata.

Così, iniziò a scalare il primo piano. Si rese conto che affondava come nelle sabbie mobili. L’unica cosa che reggeva erano i tacchi che sarebbero stati molto più utili se impiegati per scalare.

E fu per questo motivo che, arrivata al secondo piano, se li tolse e li prese tra le mani. Continuò, così, la scalata per il terzo piano che era più stretto del secondo e più cedevole: infatti crollò e fu così che la sposina perse un tacco e il velo.

Inizialmente, si spaventò molto della frana di panna del terzo piano e prese qualche sospiro di sollievo. Gli altri due piani erano molto, molto più stretti e per riuscire a scalarli doveva avere un vestito molto, molto più corto. Così, strappò il suo vestito da sposa: spezzati i ricami di plastica, la veste lunga diventò un vestitino corto.

La sposina si sentiva molto più leggera e libera. Avrebbe superato facilmente il quarto piano se non fosse stato per un cuoco che, non vedendo la sua eroica impresa, le rovesciò, per sbaglio, addosso una cascata di mirtilli e questi la fecero ruzzolare nuovamente al terzo piano.

Ora, però, aveva un nuovo velo, se così possiamo dire, fatto di panna e di mirtilli. I capelli erano sfatti e impiastricciati, la sposina piangeva per la fatica. Ma continuò e riuscì a scalare anche il quarto piano.

Era strettissimo il quarto piano e, quindi, non ebbe il tempo per riposarsi. Dovette continuare per il quinto: qui le si attaccarono ai piedi due roselline di ostia. Quindi arrivò in cima alla torta e rivide finalmente il suo sposino.

Aveva il cuore pieno di gioia e gli occhi di un azzurro plastica lucido: era troppo felice.

Il suo sposino la rivide e le corse incontro per darle un bacio sulla guancia. Ma poi, guardandola meglio, esclamò:

“Cara, il tuo velo, i tuoi tacchi, il tuo vestito e …. i tuoi capelli?”

La sposina lo guardò negli occhi: una strana luce adesso illuminava il suo volto e disse:

“Caro mi daresti un altro bacio?”

Lo sposo si avvicinò per darglielo ad occhi chiusi senza accorgersi che tutti e due erano sull’orlo della torta. La sposina si scansò e lo sposo cadde.

Mentre lo sposo cadeva, la sposina disse:

“Io sono sempre bellissima, ora vediamo come torni tu caro! ciao, ciao”

E, finalmente, la sposina si riposò.

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