Cascata dalla torta
C’erano una volta due sposini di plastica messi su una torta
nuziale. I due erano felici. Un giorno, la sposina cadde all’ultimo piano della
torta, portata via da una folata di vento. La sposina, però, non si era
rassegnata: voleva risalire per raggiungere nuovamente il suo sposo.
La scalata da fare era tanta: cinque piani di torta al
cioccolato ricoperta di panna. A noi non sembrano niente, forse, ma per lei
erano un’ardua scalata.
Così, iniziò a scalare il primo piano. Si rese conto che
affondava come nelle sabbie mobili. L’unica cosa che reggeva erano i tacchi che
sarebbero stati molto più utili se impiegati per scalare.
E fu per questo motivo che, arrivata al secondo piano, se li
tolse e li prese tra le mani. Continuò, così, la scalata per il terzo piano che
era più stretto del secondo e più cedevole: infatti crollò e fu così che la
sposina perse un tacco e il velo.
Inizialmente, si spaventò molto della frana di panna del
terzo piano e prese qualche sospiro di sollievo. Gli altri due piani erano
molto, molto più stretti e per riuscire a scalarli doveva avere un vestito
molto, molto più corto. Così, strappò il suo vestito da sposa: spezzati i
ricami di plastica, la veste lunga diventò un vestitino corto.
La sposina si sentiva molto più leggera e libera. Avrebbe
superato facilmente il quarto piano se non fosse stato per un cuoco che, non
vedendo la sua eroica impresa, le rovesciò, per sbaglio, addosso una cascata di
mirtilli e questi la fecero ruzzolare nuovamente al terzo piano.
Ora, però, aveva un nuovo velo, se così possiamo dire, fatto
di panna e di mirtilli. I capelli erano sfatti e impiastricciati, la sposina
piangeva per la fatica. Ma continuò e riuscì a scalare anche il quarto piano.
Era strettissimo il quarto piano e, quindi, non ebbe il
tempo per riposarsi. Dovette continuare per il quinto: qui le si attaccarono ai
piedi due roselline di ostia. Quindi arrivò in cima alla torta e rivide
finalmente il suo sposino.
Aveva il cuore pieno di gioia e gli occhi di un azzurro
plastica lucido: era troppo felice.
Il suo sposino la rivide e le corse incontro per darle un
bacio sulla guancia. Ma poi, guardandola meglio, esclamò:
“Cara, il tuo velo, i tuoi tacchi, il tuo vestito e …. i
tuoi capelli?”
La sposina lo guardò negli occhi: una strana luce adesso
illuminava il suo volto e disse:
“Caro mi daresti un altro bacio?”
Lo sposo si avvicinò per darglielo ad occhi chiusi senza
accorgersi che tutti e due erano sull’orlo della torta. La sposina si scansò e
lo sposo cadde.
Mentre lo sposo cadeva, la sposina disse:
“Io sono sempre bellissima, ora vediamo come torni tu caro!
ciao, ciao”
E, finalmente, la sposina si riposò.
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