Cestinata ( di Costanza Vecchione)
Un giorno, Mirco iniziò a scrivere una storia al computer. Era
entusiasta mentre la ideava, ne sceglieva ogni minimo dettaglio: i cavalieri, i
draghi, i castelli. La terminò e sempre con lo stesso entusiasmo la faceva leggere
ad amici e parenti.
Ma, i giudizi non furono dei migliori: la mamma gli disse: “E’
carina, ma…”, il papà: “Può andare, ma…”
Gli amici più cari: “Si, è bella, ma...”
C’era un ma di troppo, pensò Mirco con la faccia un po’
delusa e pensò di aprire il computer e di cestinarla. In fondo, quella storia l’avrebbe
dimenticata.
Così, prese e la buttò nel cestino e andò a dormire.
Il giorno dopo Mirco aprì il pc e ritrovò la sua storia
proprio nel posto dov’era prima. Quindi, la cestinò, daccapo, senza badarci e
andò a scuola.
Dopo aver fatto i compiti, riaprì il pc per fare una partita
a carte: un solitario. E la prima cosa che vide quale fu?
Che la storia era
ancora lì, nel suo solito posto: non se ne era andata. La cestinò ancora e
ancora e, così, per altre cento volte e anche più.
Era nata una vera e propria disputa fra Mirco e la sua
storiella cestinata… la storiella non voleva abbandonare il suo posto e Mirco
la voleva solo cancellare.
Mirco poteva fare di tutto ma la storia era lì ogni volta
che apriva il pc. Non si spostava di un millimetro. “E’ una storia proprio
prepotente-pensò Mirco-non vuole essere cestinata” e la cestinò di nuovo e lei,
di nuovo, tornò.
Infine, su tutte le furie, Mirco si decise a riaprire la
storia. Magari, quella prepotente voleva solo essere riletta e mentre la
rileggeva capì una cosa: il ma…
La sua storia era proprio banale ma… conteneva i suoi sogni
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