C'è Chi

E' tutto in ordine dentro e attorno a lui,
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
E' lesto a indovinare il chi il come
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell'attimo sta in agguato il dubbio.
E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po' lo invidio
- per fortuna mi passa.
(Wislawa Szymborska)
Nella poesia "C'è chi" Szymborska descrive tutte quelle persone che sono sicure delle proprie scelte e del loro modo di vivere la vita. Sono persone radicate nelle loro convinzioni, persone che preferiscono convinzioni non per forza derivate da un' esperienza di vita personale ma ritenute valide a priori(magari perché affermate dagli altri) all'incertezza di verità sconosciute ancora da appurare, persone che, per non far crollare le loro certezze, non riflettono neanche un minuto in più del necessario, perché se ci pensassero un minuto di più potrebbero dubitare di qualcosa.
Perciò sono metodiche nel vivere la vita e sembra quasi alla poetessa che la vivano come un lavoro che deve essere svolto al meglio senza intoppi (i dubbi). Questo lo si nota in alcune espressioni della poesia come : "realizza la sua vita", "è tutto in ordine dentro e attorno al lui", "appone il timbro a verità assolute" e casi più eclatanti come " getta i fatti superflui nel tritadocumenti,/e le persone ignote /dentro appositi schedari.". E ancora, "E quando è licenziato dalla vita,/lascia la postazione/dalla porta prescritta. A me questa poesia fa pensare a un altro capolavoro letterario: "La coscienza di Zeno". Nel passo in cui Zeno descrive sua moglie la descrive come una donna senza dubbi e con delle certezze assolute. Zeno osservandola crede di essere malato, di avere qualcosa che non va perché a differenza di sua moglie ha dubbi. Poi "guarendo", anche grazie alla stesura del diario, consigliatagli dal dottor S., Zeno non ha più dubbi circa la sua vita e diventa così un grande uomo di affari. Ma non è veramente guarito perché smettendo di dubitare ha perso anche il suo pensiero critico. Nella poesia è questa l'idea guida: la poetessa ammette di invidiare chi ha mille certezze perché vivendo una vita dove si evita il dubbio si hanno meno difficoltà, meno scrupoli. Ma, poi, l'invidia le passa perché sa di vivere la vita veramente e consapevolmente in quanto ha spirito critico.
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